Isola di Lampedusa

L’isola di Lampedusa, che assieme alle minori Linosa e Lampione forma l’Arcipelago delle Pelagie, è italiana e si trova in Prov. di Agrigento (Sicilia) , nel cuore del mare Mediterraneo a cavallo del 35° parallelo e rappresenta quindi l’estremo confine meridionale d’Europa.

Il nome arcipelago delle Pelàgie deriva dal greco pelàghia che significa isole di altomare, situato a sud di Pantelleria e ad ovest di Malta, dista ben 115 miglia marine (215 Km) dalla Sicilia, mentre solo 60 (110Km) la separano dal continente africano, a cui di fatto appartiene geologicamente in quanto fino alle coste della Tunisia la profondità dei fondali marini non supera mai i 100 metri.

Anche il clima, naturalmente, è tipico delle regioni nord-africane e le temperature medie registrate negli ultimi anni sono comprese nell’intervallo tra i 10 °C di minima e i 38 °C di massima, ma nei periodi estivi di caldo torrido è facile superare anche i 40 °C.

Lampedusa, vista dall’aereo, si presenta ai suoi visitatori come uno scoglio piatto di natura calcarea che per 21 Kmq emerge dal mare sconfinato in uno scenario suggestivo e di rara bellezza in quanto tutto il suo perimetro (di appena 26 Km) viene impreziosito da spiagge di sabbia bianca e finissima, da grotte, da insenature e pareti rocciose che hanno come sfondo un mare eccezionale che per limpidezza e purezza delle sue acque turchesi si può paragonare, a giudizio di molti, solo al mare dei Caraibi.

I fondali presentano flora e fauna sottomarina assolutamente unica nel mediterraneo o addirittura tropicale per certi aspetti. Vegetazione rigogliosa e variopinta, coralli e rose di mare costituiscono l’habitat naturale di aragoste, cernie, dentici, saraghi, orate, sgombri, ma anche dei più rari pesci-pappagallo e pesci-balestra, o addirittura delle pregiatissime spugne, per non parlare poi degli splendidi esemplari di tartaruga caretta-caretta che solitamente in primavera depositano le loro uova nella rinomata spiaggia dell’isola dei conigli.

Con tutte queste caratteristiche peculiari e facile capire perché Lampedusa è anche definita il regno dei subacquei, di tutti coloro che, amanti del mare, affascinati ed incuriositi dalla eccezionalità dei fondali, armati di coraggio e temerarietà ammirano e sfidano la fauna straordinaria, che diviene presto preda dei loro obiettivi fotografici, ma spesso purtroppo anche dei loro arpioni.

Lampedusa è isola calcarea, con un suolo non uniforme costituito prevalentemente da due minerali: il calcare e la dolomite; la costa è sensibile all’erosione marina nella misura di circa un metro all’anno, tanto che da una carta geografica del 1847, Capo Ponente risulta essere sporgente verso il mare 150 metri in più di oggi.

Da questa breve descrizione è naturale dedurre che il mare, con le sue infinite risorse, caratterizza lo svolgersi e lo sviluppo di tulle le attività economiche dell’isola, riguardanti soprattutto la pesca ed il turismo, quest’ultimo in continua crescita di stagione in stagione, tanto da aver superato le 100.000 presenze annue in un paese di appena 5.000 abitanti. Oggi è semplicissimo raggiungerla attraverso i molteplici collegamenti, via aerea da Palermo, via mare con navi traghetto giornaliere da Porto Empedocle (AG).

Riserva Lampedusa

Le aree marine protette sono suddivise al loro interno in diverse zone denominate spesso con A, B e C.
L’intento è assicurare la massima protezione ai luoghi di maggior valore, che ricadono nelle zone di riserva integrale (zona A), applicando in modo rigoroso i vincoli stabiliti dalla legge.
Con le zone B e C si assicura una protezione più moderata al fine di coniugare la fruizione e la tutela della riserva.

Riserva Naturale

La legge 394/91 articolo 19 individua le attività vietate nelle aree protette marine, che possano compromettere la tutela delle caratteristiche dell’ambiente oggetto della protezione e delle finalità istitutive dell’area relativa alla riserva marina. I Decreti Istitutivi delle aree marine protette, considerando la natura e le attività socio economiche dei luoghi interessati, possono però prevedere alcune eccezioni attraverso deroghe ai divieti stabiliti dalla L. 394/91.